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giovedì, marzo 10, 2016


La mela annurca



La terra di Campania, alquanto generosa,

disse una volat a Dio: Ti voglio dir qualcosa.

Son terra di poeti e di talenti estrosi

Dai gusti raffinati e del mangiar viziosi.



Tu li facesti ricchi d’amore e sentimenti

Ed io farei di più rendendoli contenti

Se completar volessi…con la tua mano esperta

Miracolar potresti la terra di Caserta.



Parlato, forse, ho troppo dicendo cosa turca

Ti posso suggerire la mela rossa annurca?

Ho conservato i semi che mi donasti un giorno

Dimmi di si e li sperdo col vento tutt’intorno.



E l’impetuoso vento con lampi e forti tuoni

Li spargerà con grazia in Val di Maddaloni

Tu crescerli farai prima che sia mattino

E mi trasformerai d’un tratto in un giardino.



Giovanni Chiodelli



Palermo, lì 06/06/2007




domenica, novembre 15, 2015


Tredici novembre



Il mondo piange di dolore afflitto

e il senno umano da follia sconfitto,

demone sanguinario fra le genti,

la furia scatenò sugli innocenti!



S'armò la mano di chi amor non sente

nemmeno verso il Dio di cui è credente,

sol per il gusto di seminar la morte.

Vendetta or grida il sangue e l'urlo è forte!





Per quel che avete fatto ora alla Francia

volgere non si può più l'altra guancia

voi non avrete pace e mai il perdono;

di Dio vi aspetta solo l'abbandono!



Il cancro alla radice va estirpato

se vuoi che si guarisca l'ammalato,

alla ricerca del male andiamo, dunque,

la distruzione sua si faccia ovunque!





Palermo, 15/09/2015



Giovanni Chiodelli




giovedì, novembre 05, 2015

 
A TUTTI
Sono fatto a modo mio
per volere del buon Dio
qualche volta sarò strano
ma con tutti so alla mano!.
Sono allegro quanto basta
e detesto assai la casta
vivo questa vita mia
in mestizia ed allegria!
Io so essere cortese
e non bado mai alle spese,
ma talvolta son scontroso,
quanto basta giudizioso.
Faccio parte del creato,
vado fuor dal seminato
per i falsi moralisti
benpensanti specialisti!
Spesso vengo giudicato
ma non sono preoccupato.
E' il parere della gente
che mi lascia indifferente!
Sono invece amareggiato
se da me son condannato,
sono un giudice severo
e mi mando sottozero
quando so d'aver sbagliato
senza avere rimediato.
Dell'errore faccio ammenda
ed agli occhi non ho benda.
Se mi vuoi tu giudicare
prima devi analizzare
se hai serena la coscienza
e poi spari la sentenza!
Non hai il titolo per farlo,
è impossibile negarlo,
e perciò, fammi il piacere
la tua bocca fai tacere!
Vivo bene e son me stesso
e non vivo col complesso
mai sarò come tu vuoi
pensa dunque ai fatti tuoi!
Questi versi maledetti
alle genti son diretti
ma dell'uom della natura
mai nessun si prenda cura!
Palermo, lì 05/11/2015
Giovanni Chiodelli


giovedì, agosto 20, 2015

ALLA MIA CAGNETTA



      
      
       ALLA MIA CAGNETTA

 

Stavo a pensare nella mia stanzetta

Al male che ora affligge la cagnetta

Ed al dottor che usata ha l’espressione:

non c’è speranza per la guarigione!



Che invece di vederla assai soffrire

Aiutarla si potrebbe a dipartire!

Pensavo a cosa far nell’immediato,

Qualora il caso si fosse presentato,



è vero che parliam d’un animale

però la cosa tocca la morale!

Della sua vita, decidere al momento,

è come se tramassi un tradimento!



Ma cosa far non so, non sono forte

Io sono per la vita e non la morte

Ma devo dir che a tanta sofferenza,

bisogna provvedere con urgenza!



Io devo uscir da questo immobilismo,

che chiamerei piuttosto “ mio egoismo”

e come se l’avessi a me chiamata

nella stanzetta vidi ch’era entrata



Mentre guardavo gli occhi suoi velati,

D’amor tanti messaggi le ho mandati:

Tu che non parli ma sempre mi capisci

Con il passar dei giorni mi stupisci!



Un male atroce, purtroppo,ti distrugge

E la tua vita ahimè or se ne fugge!

Verrà quel giorno che tu andrai lontano,

Delle carezze non sentirai la mano!



Oggi sono il padrone che hai amato

Domani il Boia che t’ha condannato

Io con amor ti penserò ogni giorno

Compreso quello del non più ritorno!!!



Palermo,lì 10/11/14



Giovanni Chiodelli






lunedì, aprile 27, 2015

L'AUTO RILASSA


Decisi un giorno di recarmi al mare
per rilassarmi almen mezza giornata
la macchina cercai di posteggiare
e dedicarmi alla mia passeggiata.

Qui non si può perché sosta vietata
dall’altro lato meglio non andare
quell’altra strada s’è mezza intasata
ma dove cacchio devo posteggiare?

Dopo d’aver girato qualche oretta
decisi di trovar posteggio ad ore
e di sudore intrisa la maglietta
udii na voce:venga qui dottore!

Era il posteggiator con fare esperto!…
che m’invitò ad entrar velocemente,
come miraggio appare nel deserto,
pensai che smisi di girar per niente!

Ma dove va? Non vede? C’ero io……
è da mezz’ora che sto qui a sostare!
al cielo gli occhi alzai.. non c’era Dio
feci inversione e dovetti andare!

Mi son stancato,non posteggio più
mi sono rotto sembro un deficiente
quando ad un tratto nella zona blù
s’era svuotato un posto immantinente.

Nel porta oggetti cominciai a cercare
dovevo avere li qualche tagliando
ahimè non c’era… or lo vo a comprare
e mentre lentamente sto tornando

con un blocchetto e con la penna in mano
un vigile scriveva compiaciuto,
io tutto questo vidi da lontano,
dissi fra me: ma guarda che cornuto!

questo è il tagliando or da me comprato,
e fuori lo tirai dal mio giubbotto,
io le prometto che appena grattato
lo metterò alla vista sul cruscotto.

Lei non l’ha esposto e questo a me risulta
quindi la smetta, se vuol contestare
e se non vuol pagare questa multa
il suo ricorso vada a presentare.

L’avrei ammazzato giuro l’avrei fatto
ma poi prevalse il senno e la ragione
a stento mi trattenni a far misfatto
perché altrimenti già starei in prigione.

Basta, rinuncio, me ne vado via
della mia passeggiata farò senza
volevo solo stare in allegria
e invece fu soltanto sofferenza.

Nei pressi della casa ero arrivato
e cominciai a sentir della calura
quindi pensai di prendere un gelato
e di godermi un poco di frescura.

Trovo un posteggio comodo e spazioso
mi reco al bar e vado a consumare
dimenticando un poco il contenzioso
quando alla macchina vado per andare…

Il posto vuoto e grande smarrimento
m’accorsi poi, per mia disperazione,
visto che mi distrassi in quel momento
d’aver sostato in zona rimozione.

Poi la vettura feci fare a pezzi
sconfitto dalla mia disperazione
e fu per colpa di quel carro attrezzi
che la portai per la demolizione.



Palermo, 18/06/06



Giovanni Chiodelli

BUON NATALE


Buon Natale a tutto il mondo
a chi nel mar sta al fondo
Buon Natale a chi ci fu strappato
e che abbiamo tanto amato

a chi, spinto dalla sua follia,
insano gesto, la vita ha dato via
a chi dei genitor quella parola
costretto è a soffocarla in gola

a chi sta solo col suo cuore infranto
a chi la gioia ha trasformato in pianto
deluso dalla vita e dagli eventi
a chi costretto è a vivere di stenti,

a chi non ha nè cibo e neanche casa
e la sua mente da pensieri è invasa
a chi vorrebbe far beneficienza
e che non può perchè anche lui sta senza

ed anche al ricco io dico: “Buon Nartale”
auguro a lui di non cader nel male
e della gente d' alleviar le pene
la sua ricchezza trasformando in bene


Palermo,lì 25/12/2014



Giovanni Chiodelli
 






















TU


Tu sogno sognato
Tu sogno raggiunto
Tu gioia dei miei giorni
Tu disperazione eterna
Tu incerta realtà
Tu eterno mio dubbio
Tu mia dubbia certezza
Tu, effimera ed eterna
Tu nelle mie giornate
Tu nelle mie notti
Tu nei miei pensieri
Sempre tu nel bene
Sempre tu nel male
Potrei viverne senza?
Son io come te e per te?
Io temo l’uragano
Che impetuoso ti travolga
E poi ti porti via!!!


Giovanni Chiodelli





TRISTE COMMEDIA


Oggi il mio pensiero
Ha dispiegato le sue ali
Verso chi, impotente,
s’è visto portare via
le poche cose
e le persone care
da una forza
malefica e distruttrice!
Estesi campi dalle lacrime
Inzuppati dove cresce
Il frutto del dolore
i cui semi
Daranno ancora sofferenza!
Il rosso del sangue
Copre il verde di quelle distese,
Mentre il putrido lezzo
Di straziati corpi innocenti
Si eleva verso il cielo
Come pietosa richiesta
Di intervento divino!
Doloroso spettacolo
si offre alla vista
Dell’indifferente spettator
Del mondo, mentre
Si consuma l’ultimo atto
D’una triste commedia!

Palermo,lì 21/02/2015
 
 
Giovanni Chiodelli



LA RABBIA

         


Perchè li odiate tanto i delinquenti?
Son tanto buoni, docili, innocenti!
Mi sembra tutto un'esagerazione
Abbisognevoli son di protezione!

Era una razza li per lì a finire
rischiando quindi poi di scomparire
chiuder la caccia, questa l'esigenza!
E la politica, con molta intelligenza

fece capire a tutti i gli italiani
di non metter su di loro più le mani
poichè la delinquenza a lei sta a cuore
come coi fili: chi li tocca muore!

Tu cittadino, se subisci un torto
non te la prender, tanto non sei morto!
ti ruban tutto, lasciandoti poi senza?
L'hai dato tu, ma per beneficienza!!!

perchè ti armi se lo vedi armato?
Non sai che se ti rischi fai reato?
Lascia che spari, temi se fa male?
Ma che ti frega! Avrai un bel funerale!

Tu vuoi saper qual'è ora il mio credo?
Se son presente dico che non vedo
perchè di rabbia è questo sentimento
se dicon qualche cosa non la sento

è questo il mio pensier, questo il mio tarlo
per cui sto zitto, è meglio se non parlo!
Non è paura questa mia è mestizia
quando tu senti che non c'è giustizia!

Il benzinaio,non pensò alla morte,
della ragazza lui pensò alla sorte
e per avere compiuto questo gesto
è incriminato come un disonesto!

Vivi in italia, assai felicemente
soltanto se lo fai da delinquente,
Sarai protetto e in tutto tutelato
da quel potere che si chiama Stato.


Palermo 05/02/2015


Giovanni Chiodelli








LA PATRIA PERDUTA





Questa è l'Italia trasformata in fogna
questa è la casa di ogni carogna,
questa è l'Italia che non puoi più amare
questa è la terra da cui vuoi scappare!

Di questa italia io provo vergogna
se sbagia l'onesto lo metti alla gogna
Non è l'Italia dei nostri padri
soccombe l'onesto, trionfano i ladri!

La corruzione arrivata è alle stelle
e tutti paghiamo sulla nostra pelle
e chi comanda, fra sorrisi e abbracci
ha fatto di noi meschin poveracci!

Chi chiese invano d'avere gli aiuti
costretto è a mangiare cercando rifiuti
nemmeno può avere un tetto vero
pensare bisogna però allo straniero

è meglio tacere potrei tanto dire
per questa patria ero pronto a morire
invece adesso, e non mi vergogno,
andare via rimane il mio sogno!


Palermo 02/02/1015


Giovanni Chiodelli




25 APRILE




               


La fine dei tuoi giorni decretasti
e nel dolore tutti noi sgomenti,
tu lo facesti e non li pensasti
i teneri tuoi figli adolescenti.

Papà più non diranno per la vita
parola dolce soffocata in gola
dal lor vocabolario fu bandita
non ha la guida più la famigliola.

Piangono i cuori senza te, Cristiano!
Rivolti a te or sono i miei pensieri
già conosciuto hai tu il mondo arcano
triste abitante or sei dei cimiteri!

La voce tua rimane nei ricordi
di chi ti volle in vita tanto bene
non c'è nessuno che di te si scordi
al sol pensarti rinnovansi le pene!

Ai figli tuoi prendemmo delle scuse
angelo tu sei, dicemmo al piccoletto,
al gesto tuo non furon mosse accuse
ed al più grande che tu fumavi a letto

al piccolin mai dire che sei morto
al sol sentirlo va in escandescenza
allor dicemmo a ragione o a torto
che di pilota, presa, la licenza

tu fra le nubi a pilotar gli aerei
dall'alto lo guardavi e proteggevi
che trasportavi passeggeri eterei
tu già pilota mentre gli altri allievi

il venticinque aprile andasti via
ed or si nota tanto la tua assenza
per l'emozion mi viene l'afonia
or ci rimane solo la tua essenza.

 
Palermo,lì 25/04/2015


Giovanni Chiodelli


ILLUSIONE


        

Ho guardato il cielo

ricoperto di nubi minacciose

l'illusione mi colse

quando mi parve che un raggio

di sole ne squarciasse il manto scuro

un filo di luce l'attraversò

e quel raggio ver di me si diresse,

pensai che tutto volgesse al bello,

ne sentii il calore.

Lo vidi ritrarsi, si chiuse il manto

e un'improvvisa tempesta si

scatenò su di me!



25/04/2015



Giovanni Chiodelli


sabato, aprile 20, 2013

TRAMONTI SICILIANI



w l'Italia



          
       W L'ITALIA

Tempi nivuri pi tutti
E nun c’è cchiù sicurizza,
Cu cumanna si nni futti
E nni lassa ca munnizza. 

L’erba crisci nta li strati
Nun la leva cu è pagatu,
Tutti su raccumannati
fissa iu ca l’haiu vutatu! 

Lu me mali sugnu iu
Cca nni sarba sulu Diu.
Si vulissimu canciari
Pi cu cazzu am’a vutari? 

Si tu voti scheda bianca
nun ti senti rilassatu
lu curaggiu a tia ti manca
e poi mali si taliatu, 

si a sinistra metti a cruci
e nun voti  u cavaleri
la cuscenza ietta vuci
nta munnizza semu arrieri, 

si vutassimu Casini
nui vincissimu lu ternu,
iddi no nun su cretini,
vannu sempri a lu guvernu! 

Si vutamu cincu stiddi,
Ca è lu votu di prutesta,
chi cci cunti e picciriddi
ca pirduta hai tu la testa? 

Chista è la democrazia
Dammi u votu e penza a mia.
Tu lu sai ca la munnizza
È signali di ricchizza? 

Si nni trovi in abbondanza
È benessiri c’avanza.
Nta munnizza va a circari
Cu nun avi chi manciari! 

S ‘a munnizza va livata,
chi cci metti nta pignata?
Trunzi i vrocculi munnati
E quattr’ossa gia spurpati 

Meggiu i nenti, fazzu o broru
i me figghi cu me suoru
accussì ponnu manciari
e tiramu nui a campari! 

Quannu è ca vai a vutari
Metti a cruci e nun pinzari
Tantu u fattu è risaputu
Ca tu sulu si u futtutu!! 

Pa 09/03/13 

Giovanni






                LU VENTU AMICU


         A MUNNIZZA A PARTINICU         


La furtuna di la genti ca si trova a Partinicu,

e lu sapi lu modernu comu lu sapia l’anticu,

è lu ventu quannu tira ca ti senti tu ammuttari

la munnizza di li strati tutta si la va a scupari!



L’assissurì  ch’è atturniatu di li tanti so spazzini

ntra la chiesa si nni vannu quasi tutti li matini

a priari lu Signuri  puru dintra a lu cummentu

ca pi puliziari i strati cci mannassi un forti ventu!


E prumisiru a li santi  cu passioni e tutti in coru

ca si cci fannu la grazia  una scupa avrannu d’oru!

la Maronna di lu ponti si truvò di dda a passari

pi la cosa indispittita dissi a tutti: a travagghiari!


A lu diri di la santa chi cci fu ntra lu cummentu?

chianti, vuci, e pirfinu c’è cu appi un mancamentu!

Iu rispettu assai la santa, ma purtroppu nun sapia

ca a parola “travagghiari” purtò a tutti l’allergia!


E perciò lu jornu appressu foru tutti in malatia

l’assessuri nun si vitti unni fussi cu u sapia?

prucissioni pi li strati e la cruci cu lu Cristu

e lu Sinnacu si nni ju alla Rai a chi l’ha vistu?


Pi fortuna, e lu ripetu, cca la genti avi n’amicu

è lu ventu quannu tira pi li strati a Partinicu.

si nun fussi pi sta cosa  pa munnizza nta li strati

tutti li partinicoti cca murissinu anniati!



Pa, lì 17/05/12



Giovanni





il risveglio della natura